Progetto “ri-SCATTA la vita“
Breve descrizione del progetto
Progetto sostenuto da: Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
Titolo del progetto: ri-SCATTA la vita
Il progetto consiste nel ripristinare uno stato di vivibilità e di benessere all’interno delle nostre strutture Comunitarie messe a dura prova dalla Pandemia, che ha creato isolamento e conseguente depressione tra le persone con disabilità accolte e accresciuto le difficoltà di gestione da parte dei nostri operatori. Intendiamo mettere a disposizione delle nostre realtà un aiuto da parte di operatori aggiuntivi, per attivare dei laboratori che facilitino l’uscita dall’isolamento e l’impiego gratificante del tempo da parte delle persone accolte. Inoltre implementare il sostegno psicologico volto all’ascolto delle persone accolte e alla elaborazione al loro vissuto emotivo emergente.
Vogliamo utilizzare la fotografia come strumento per esprimere se stessi alla ricerca di un benessere derivato da questa attività per poter parlare di sé, donare armonia, voglia di vivere e di fare, aprendo la persona a se stessa ed al mondo che la circonda con occhi nuovi. L’attività espressiva della fotografia permette di riflettere il mondo reale attraverso un punto di vista personale, permette all’individuo di raccontare qualcosa di sé utilizzando un linguaggio simbolico e metaforico, di far emergere le risorse personali utili nel fronteggiare le situazioni del proprio vivere, esprimendo la complessità del proprio mondo interno che difficilmente riesce ad emergere attraverso le parole.
Questa attività permettere uno sguardo e rilettura del mondo in cui le persone vivono, nonostante la pandemia e offre la possibilità alle persone con disabilità di ritornare ad esplorare l’ambiente esterno dopo un lungo periodo di isolamento. L’attività si articolerà in due momenti principali. La attività di fotografia in senso stretto: i partecipanti saranno divisi in tre gruppi con la supervisione di un operatore e verranno loro assegnati dei temi generici a cui attenersi per la scelta degli obiettivi da fotografare: natura vegetale, natura animale, persone, avvenimenti esperienziali. In un secondo momento gli scatti verranno condivisi e i partecipanti saranno sollecitati nella creazione di un “racconto”, un percorso di senso con le varie foto.
Settore
Volontariato, filantropia e beneficenza
Motivazioni e bisogni
– ripristinare una “normalità possibile”;
– esercitarsi ad uscire dalla propria auto-referenzialità e dirigere l’attenzione sul “fuori / altro da sé”;
– riprendere le attività di socializzazione in forma creativa e giocosa, ampliando le opportunità amicali in sicurezza;
– far comprendere l’importanza della fotografia come forma comunicativa immediata e universale, utile ad una gestione adeguata del proprio profilo social;
– esercitare l’area della coordinazione oculo-manuale;
– costruzione di una “narrazione del vissuto”: riordinare fotografie è riordinare istanti significativi.
Ambito di intervento e obiettivo del progetto
Con questo progetto intendiamo valorizzare il protagonismo delle persone con disabilità intellettiva sostenendoli nella riconquista di un benessere dopo un isolamento forzato della durata di un anno. Inoltre il sostegno dei partner al progetto garantisce un consolidamento della rete con il territorio e la riappropriazione di legami amicali.
L’esperienza per noi risulta essere innovativa e risponde al potenziamento cognitivo, psicologico e sociale delle persone con disabilità coinvolte:
- imparare a conoscere un mezzo nuovo, da noi mai sperimentato prima, per conoscere se stessi ed esprimersi;
- riappropriarsi dello spazio esterno in sicurezza dopo il lungo periodo e riallacciare rapporti amicali condividendo un hobby;
- diventare consapevoli di quello che si prova scattando una fotografia, immergendosi direttamente nel momento presente durante lo scatto ed offrendone la giusta elaborazione emozionale in seguito;
- acquisire maggiore consapevolezza del proprio vissuto emotivo attraverso la condivisione degli scatti e del racconto con gli altri partecipanti, ricevere conferme e sostegno migliorando la propria autostima;
- proporre un punto di vista inedito e “speciale” sulla percezione della realtà alterata dalla pandemia;
- sensibilizzare l’opinione pubblica verso la tematica della disabilità attraverso la pubblicazione e divulgazione delle foto nel sito internet della Comunità e nei social.
Strategie di welfare comunitario
Con questo progetto si intende portare avanti l’inclusione sociale, che è da sempre la nostra mission, favorendo il benessere delle persone con disabilità insieme al benessere delle persone coinvolte nel progetto (operatori, volontari, amici). La sussidiarietà che caratterizza questo progetto porterà ad affrontare insieme i problemi e individuare insieme le risposte alle problematiche esistenziali che si sono acutizzate con la pandemia in corso e il conseguente isolamento. Vorremmo promuovere una forma di cittadinanza attiva che applica il principio della responsabilità collettiva e
che vede nel bene relazionale lo strumento reale del raggiungimento del bene comune. La promozione di una collaborazione paritaria tra organizzazioni del terzo settore aumenta la possibilità di sperimentare strategie innovative in risposta ai bisogni sociali emergenti. La messa in atto del progetto sarà il vero terreno di confronto, poiché con le persone con disabilità intellettiva non sono possibili altre tipologie di confronto se non la attuazione e la sperimentazione del progetto stesso.
Strategie ed interventi innovativi
L’immagine che si crea con la fotografia è una delle poche forme di comunicazione a cui le persone con disabilità psichica possono accedere e comprendere, poiché per il suo utilizzo non necessita di competenze cognitive superiori. Inoltre le forme iconiche, costituiscono le forme di comunicazione già da noi utilizzate con le persone con disabilità mentale grave e/o disturbi dello spettro autistico. Siamo sicuri che questo percorso sia loro congeniale poiché abbiamo sperimentato nel passato forme espressive grafiche che ci hanno dato informazioni sul senso estetico e la ricchezza interiore di cui sono portatrici le persone con disabilità.
Descrizione delle misure che si intendono attuare
– uscita dall’isolamento in sicurezza;
– favorire la relazione amicale;
– promuovere rapporti inter-generazionali grazie all’apporto dei partner;
– utilizzo della fotografia come supporto terapeutico;
– utilizzo consapevole della pubblicazione delle immagini sui social (Facebook e Instagram);
– ampliare la rete relazionale grazie ad una presenza più appropriata sui Social;
– condividere con un territorio più ampio la nostra realtà (sito internet).
Descrizione delle azioni intraprese nel progetto
Le azioni in cui è articolato il progetto interessano più ambiti:
1. stimolazione grosso-motoria: passeggiare, camminare su superfici di vario tipo (lisce, sassose, nel fango)
2. orientamento spaziale e temporale:- controllo oculo-manuale: individuare l’oggetto di interesse, focalizzarlo per il tempo necessario e scattare la foto senza muovere l’obiettivo;- concetto topologico: consapevolezza del luogo dove ci si trova;- lateralizzazione: riconoscere e orientare il proprio corpo (anche sguardo) verso destra / sinistra sopra / sotto;- competenze visuo-spaziali: saper tenere fermo lo sguardo, saper osservare il generale e il particolare, saper vedere il grande e il piccolo trovando le giuste proporzioni e le distanze adeguate a fare entrare nell’obiettivo il soggetto scelto nella sua interezza;
3. stimolazione cognitiva: selezionare l’oggetto di interesse, saperlo inserire all’interno di una categoria specifica (natura, animali, avvenimenti, persone) e fotografarlo dando risalto all’aspetto lo ha incuriosito (simbolizzazione);
4. relazionale: costruire reti amicali significative condividendo immagini, esperienze e percorsi;
5. ambito espressivo: lo scatto effettuato che denota l’espressione di sé del il proprio senso estetico e del punto di vista originale, viene stampato per condividerlo con gli amici e con il territorio tramite i social;
6. autonomia sociale: condividere lo spazio e il tempo con il gruppo, conoscenza del territorio, conoscenza e sperimentazione delle norme di comportamento più appropriate da attuare nei luoghi visitati; contenere gli impulsi e rivolgersi in maniera conforme agli amici, agli estranei e agli operatori e volontari.
Destinatari
1. Coinvolgimento dei partner all’accompagnamento del progetto mettendo a disposizione anche gli strumenti per fotografare.
2. Presentazione del progetto: La psicologa presenta il progetto in un incontro con il gruppo dei partecipanti al completo, alla presenza dell’operatore supervisore del progetto e dei volontari messi a disposizione dai partners. In questa azione verranno proposti gli strumenti per scattare le foto (cellulare, tablet, macchina fotografica, macchina fotografica usa e getta), e i temi sulla base dei quali scegliere i soggetti da fotografare. I temi proposti saranno: natura, animali, persone e avvenimenti.
3. Formazione di tre gruppi di lavoro composti da 5 persone con disabilità con il contributo della psicologa che presterà attenzione ad una distribuzione equa delle capacità.
4. Creazione di un calendario per la partecipazione settimanale alle attività dei tre gruppi, con una frequenza media prevista di una volta a settimana per ciascun gruppo di lavoro.
5. Uscite nel territorio circostante le residenze (Casa del Nibbio e Casamia) a Prepo. I gruppi saranno accompagnati dai volontari adeguatamente dotati di DPI per poter agire in sicurezza con la supervisione dell’operatore in modo da stimolare la realizzazione delle foto, fornire assistenza tecnica, garantire l’attività in sicurezza, promuovere le relazioni amicali.
6. Stampa delle foto e condivisione tra i partecipanti all’interno dello stesso gruppo degli scatti con il sostegno della psicologa e dell’operatore referente. Narrazione dei vissuti e delle motivazioni degli scatti.
7. Uscite in ambito cittadino per sollecitare altre curiosità e avere stimoli più ampi; con la supervisione dell’operatore e accompagnati dai volontari messi a disposizione dai partner i quali scatteranno foto alle persone con disabilità coinvolte nel progetto mentre sono in azione.
8. Stampa delle foto e condivisione degli scatti con l’intero gruppo ( 15 persone coinvolte e i volontari). Grazie alla presenza della psicologa si tenta la costruzione di una “narrazione del vissuto”: riordinare fotografie è riordinare istanti significativi, i partecipanti saranno invitati a ordinare le foto durante il laboratorio, pensando un ordine, facendo emergere un ambito di senso dalle proprie fotografie e lasciando che esse rappresentino una storia da condividere, anche verbalmente.
9. Condivisione con il territorio della esperienza attraverso i canali digitali: pubblicazione delle foto scelte dai partecipanti nel sito internet della Comunità e divulgazione attraverso i canali social (Facebook, Instagram e il sito della Comunità)
Destinatari
15 persone adulte con disabilità psichica residenti presso le strutture della Comunità Capodarco di Perugia
Partner coinvolti nel progetto
– Amici di Riccardo Domenici
– L’Ottavo Giorno Onlus – Per il dopo di noi