Progetto “Familink“
Destinatari del progetto
Il progetto Familink, finanziato dalla Regione Umbria nell’ambito del PAR FAS UMBRIA 2007-2013, è destinato alle famiglie, soprattutto a quelle sottoposte a un carico assistenziale più gravoso. Per la realizzazione di questo progetto, la Comunità Capodarco di Perugia onlus ha ideato il progetto/servizio che abbiamo denominato “Incontriamoci”, mettendo a disposizione le sue strutture dopo l’orario di chiusura dei Centri Diurni.
Il progetto
Il progetto “Incontriamoci” ha avuto inizio nel mese di Settembre 2014 e ha perseguito due macro-obiettivi:
- favorire la socializzazione di persone con disabilità fisica e mentale,
- supportare le loro famiglie, riducendone la condizione d’isolamento e il carico assistenziale.
Nel rispetto di questi obiettivi abbiamo stabilito due differenti giornate:
- il martedì l’attività si svolge all’interno di un ambiente protetto (il Centro Diurno di via Francesco Petrarca) ed è volta a facilitare la socializzazione tra i partecipanti;
- il mercoledì programmiamo uscite per sperimentare un contatto diretto con il territorio, che favorisca maggiore autonomia sociale e integrazione con la realtà circostante.
Le attività del martedì sono principalmente volte all’impegno del tempo libero e alla socializzazione all’interno del Centro Diurno che, per l’occasione, resta aperto oltre l’orario usuale, fino alle 19.00.
Il progetto è aperto a persone con disabilità psico-fisica, a persone fragili, ma anche a tutti coloro che intendono mettere a disposizione una parte del loro tempo per vivere un’esperienza comunitaria. Fino ad ora partecipano all’incirca 8 persone e le adesioni variano di volta in volta in base sia alle disponibilità dei singoli, sia all’interesse verso le attività settimanalmente programmate. In un clima di svago e di libertà portiamo sempre un aspetto più strutturato che ci consente di poter offrire certezze e sicurezze a chi ne ha bisogno. Abbiamo avuto quindi la necessità di individuare un filo conduttore, che dia coerenza a tutto il nostro fare e rappresenta una guida nel nostro cammino. Abbiamo scelto i “Quattro Elementi”, Terra, Acqua, Fuoco e Aria, presenti e osservabili nella natura, che sono alla base della vita. Chiedere a chi frequenta il gruppo di associare i quattro elementi con le stagioni, i colori, le forme, l’astrologia, il regno animale e quello vegetale offre un interessante spunto al nostro lavoro.
Nella varietà delle attività ci sono dei momenti di routine quali ad esempio il saluto iniziale, l’organizzazione dell’ambiente ed il break per la merenda, che spesso preparano insieme, consentendo a questa attività di diventare un vero e proprio laboratorio di cucina. Sin dai primi giorni, imparando a conoscerci, sono venute evidenziandosi, accanto alle difficoltà, anche le potenzialità di ciascuno; ed è proprio da lì, dal mondo di ciascuno, che prendiamo spunto per offrire a tutti una possibilità di risposta ai bisogni, ma anche di potenziamento della propria capacità d’espressione.
Le attività svolte si articolano dunque a partire dagli interessi e dalle richieste dei partecipanti, i quali sono spesso molto propositivi. Nei primi mesi del progetto ci siamo dedicati così a laboratori di cucina, creazione di oggetti in argilla e pasta sale, decoupage, pittura, giochi di società, attività musicali e balli di vario genere. Ogni attività è documentata attraverso delle fotografie, che andranno successivamente a comporsi in un grande album. Far scattare loro delle foto e poterle rivedere è anch’esso un momento ludico, in cui i rapporti amicali si rafforzano, ma anche di riconoscimento e valorizzazione di sé.
La realizzazione di questo gruppo del martedì è resa possibile anche dal coinvolgimento di persone esterne, che mettono a disposizione il loro tempo e le loro idee. Via via che il Progetto andava realizzandosi le adesioni sono aumentate, le persone coinvolte attualmente sono 12. Da qui è sorta la necessità si creare un “Calendario delle attività” mensile in modo da permettere ai partecipanti di aderire o meno in base alle attività proposte. Abbiamo proseguito con le attività iniziali, focalizzando l’attenzione sul tema dei quattro elementi e sulla realizzazione dell’album fotografico. Per quanto riguarda i “Quattro elementi,” abbiamo scelto di dedicarci alle stagioni ad essi legate. Abbiamo presentato ai partecipanti una varietà di stimoli legati alle stagioni e ognuno di loro ha scelto quello che riteneva più rappresentativo. Successivamente abbiamo lavorato sul materiale iconico, dando vita a dei disegni.
Ogni incontro è stato documentato con le fotografie del lavoro svolto. Con cadenza mensile ci siamo dedicati alla visione e alla selezione delle fotografie più significative, per poi procedere alla stampa e alla realizzazione del nostro album fotografico. Questi momenti di condivisione sono stati importanti e hanno rafforzato l’unione del gruppo. Inizialmente l’attività del martedì è stata particolarmente utile per le persone più gravi, con problemi d’esposizione sociale, che spesso si trovano emarginati dalla società e finiscono per essere intrappolati nella rete familiare. Abbiamo così voluto offrire un’alternativa: un ambiente protetto e strutturato dove incontrare persone, lavorare insieme, divertirsi e fare amicizia. Successivamente il gruppo si è ampliato con l’ingresso di altre persone con disabilità più lieve e ciò ha portato un maggiore equilibrio di gruppo.
Dopo quasi due anni dall’inizio del progetto, siamo diventati un gruppo unito, in cui i legami amicali già esistenti si sono consolidati e allo stesso tempo se ne sono formati di nuovi. Per le famiglie siamo un punto di riferimento importante, un luogo di accoglienza, di sollievo e di ascolto. Le attività del mercoledì ha invece come cornice il territorio. La programmazione è orientata a favorire l’integrazione sociale di persone con disabilità psico-fisica con l’ambiente circostante e consistono principalmente nella partecipazione agli eventi offerti dalla città. Anche questa attività nasce come sollievo alle famiglie e offre l’opportunità di uscire dai luoghi protetti, in cui solitamente le persone con disabilità spendono la maggior parte del loro tempo, per rendersi parte del territorio e far sentire la propria presenza.
Il numero dei partecipanti inizialmente è stato di circa quindici persone, ma è variato in base all’adesione ad un programma mensile stilato insieme a loro. Finora abbiamo proposto uscite nel territorio perugino e limitrofo: eventi e manifestazioni (come Exporegalo, Eurochocolate, Fiera dei Morti, Mercatino delle Strenne), cene, aperitivi, passeggiate nel centro storico, visite a musei e a paesi, cinema, concerti e lezioni di pizzica. La risposta del territorio è stata positiva, abbiamo incontrato persone gentili, accoglienti, disponibili al dialogo, abbiamo ricevuto e regalato empatia. Stiamo costruendo dei legami, si torna più volte in quel bar o in quella pizzeria dove si ricordano di noi e ci accolgono in amicizia. Nelle autonomie sociali si cerca di aiutare le persone a muoversi nell’ambiente esterno con attenzione, educazione (anche stradale) e consapevolezza. Ed ecco così che attraversare la strada, entrare ed uscire da un locale, prendere i mezzi pubblici, ordinare una bibita diventano una conquista. Le uscite del mercoledì hanno accolto molte adesioni, raggiungendo talvolta le 20 persone. Sono stati tutti molto entusiasti di vivere la città insieme, scoprire nuovi posti e incontrare sempre nuove persone. Alcuni eventi o manifestazioni sono state proposte direttamente dai partecipanti.
Molti di loro hanno maturato una maggiore consapevolezza nella scelta, sanno quello che gli piace fare e decidono autonomamente se e quando partecipare, ed è stata quindi non solo un’esperienza di socializzazione, ma anche con valenza educativa. Ad esempio tanti sono stati i progressi fatti nelle autonomie sociali; è inoltre aumentata la consapevolezza di quello che c’è intorno a noi e si tiene un comportamento adeguato alla situazione.
Anche la risposta del territorio continua ad essere positiva, e questo ci ha stimolato a trovare sempre nuove cose da fare.
L’intero progetto è stato accompagnato da colloqui di sostegno con i familiari delle persone con disabilità coinvolte nelle attività.