Stare dalla parte di chi non ha diritti, con l’impegno concreto di “accogliere, condividere e progettare il futuro” perché anche “i non tutelati e i non garantiti si formino una coscienza dei loro diritti e doveri per diventare i soggetti della propria liberazione e riscatto”.
E’ con questo spirito che è stata inaugurata la nuova residenza “Casamia” a Prepo, con otto posti letto. Uno sforzo economico reso possibile – ha spiegato Francesca Bondi, presidente della onlus perugina e vice presidente nazionale della Conunità Capodarco – dal contributo determinante della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, ma anche dalla generosità di tanti amici. Tra questi l’associazione “Ottavo giorno”, della quale fanno parte genitori e tutori degli ospiti della comunità e altre persone che hanno scelto di impegnarsi sui problemi della emarginazione e della disabilità.
“Il rapporto con la famiglia e con la società è fondamentale – ha sottolineato Bondi – per sperimentare nuovi modelli relazionali e ricevere sollecitazioni verso ulteriori forme di autonomia. Nei valori della Comunità la persona è infatti al centro del suo progetto educativo, riabilitativo e terapeutico e l’assistenza viene erogata in base a programmi personalizzati”. La struttura ospiterà persone con disabilità grave che non hanno familiari e parenti in grado di assisterle.
Gli ospiti sono impegnati anche nello svolgimento dei lavori domestici. “Sono molto importanti – continua la presidente – anche le attività di inserimento lavorativo, in collaborazione con i Servizi del territorio, per ospiti con una discreta autonomia”. Grazie anche allo strumento delle “borse lavoro per disabili”, alcuni di loro hanno trovato occupazione stabile. È in fase sperimentale il progetto “Coloriamo la vita” in collaborazione con l’azienda “Idea mode” di Cannara. Saranno gli ospiti della comunità a disegnare e decorare capi di abbigliamento e accessori dell’azienda.
(articolo originale 13/09/2018 La Voce.it)