Centro socio – riabilitativo – educativo diurno

 

centro socio educativo riabilitativo diurno

Il centro diurno “La Collina” a Prepo è il primo centro diurno di Perugia, nato nel Settembre del 1985 e fondato da Francesca Bondì. Proprio perché primo, ha contribuito a far nascere nel nostro territorio una risposta ai bisogni di cura e di riabilitazione post-scolastica, permettendo alle persone con disabilità di continuare a rimanere con i propri familiari pur frequentando un centro di riabilitazione.

Il Centro Socio riabilitativo-educativo diurno è stato autorizzato all’esercizio dalla Regione dell’Umbria con la Determinazione Dirigenziale n.138 del 14 gennaio 2005 per 34 persone. Per poter rispondere alle sempre crescenti richieste,  ad oggi la Comunità è stata autorizzata ad accogliere 40 persone con Determinazione Dirigenziale del 29 Aprile 2013 dalla Regione dell’Umbria e Accreditato D.D.n 10682 del 26/11/2008. Oggi è articolato in una rete di 3 strutture semi-residenziali ubicate in Perugia presso:

– Strada di Prepo n. 202,

– via Caprera n. 23,

– via Petrarca n. 9.

Un ulteriore Accreditamento istituzionale è avvenuto nel Dicembre del 2013, l’Accreditamento più recente nel 2016 con D.D. n 11074 del 14/11/2016.

 

Il Centro Socio-riabilitativo-educativo-diurno opera coerentemente con la mission della Comunità.

 

A tale proposito si intende precisare cosa intendiamo con il termine “riabilitazione”:

non è solo curare o ripristinare la funzione perduta, ma compensare, accompagnare, sostituire, contenere i processi di aggravamento. Il concetto di “guaribilità” è sostituito con “curabilità”, poiché la comunità vive con persone non guaribili, ma non per questo non curabili.

Riabilitare una persona con disabilità mentale significa promuovere la capacità di esprimere i bisogni, potenziare o sviluppare competenze nell’ambito cognitivo, motorio, e delle autonomie, imparando ad organizzarsi in tempi e spazi definiti.

I tempi lunghi necessari alla persona disabile per imparare sono tempi riabilitativi; l’apparente rinuncia ad una rapidità nell’acquisizione dei risultati potrebbe risolversi in una conquista seppur dilazionata in termini di autostima e possibilità di integrazione.

La riabilitazione con le persone con disabilità psichica deve essere accompagnata dall’educazione e dalla socializzazione altrimenti rischia l’inefficacia. Inoltre deve essere personalizzata ma, a differenza di altre forme di intervento curativo, necessita di un lavoro di rete dove lo sforzo di adattabilità del disabile deve corrispondere allo sforzo di modularità del contesto.

In definitiva le varie professionalità devono essere capaci di integrarsi in un percorso che armonizzi gli interventi in un unico obbiettivo: rendere stabili i risultati raggiunti, condizione indispensabile per proseguire il processo riabilitativo.

 

Modalità: si privilegia la relazione con intento pedagogico dopo un’ accurata diagnosi funzionale che consenta di stilare una programma di intervento personalizzato.

Si privilegiano tutti gli spazi negoziali grazie all’interazione con: servizi territoriali, istituti scolastici, associazioni di volontariato, Sal, associazioni sportive, servizio civile, tirocinanti in formazione etc…per esercitare al meglio e in completezza tutta la riabilitazione possibile.

 

Finalità: il progetto personalizzato è finalizzato a recuperare, mantenere, sostituire funzioni che riguardano anche le autonomie personali, domestiche, sociali al fine di aumentare la partecipazione alla vita sociale-occupazionale delle persone disabili;

Inoltre qualunque progetto riabilitativo personalizzato deve coinvolgere la famiglia della persona disabile e la persona disabile stessa, quando è in grado di rappresentarsi.

Inoltre il progetto socio-riabilitativo elabora metodologie di intervento orientate a promuovere funzioni della struttura corporee: funzioni intellettive, dell’orientamento, psicosociali globali, dell’attenzione e della memoria, emozionali, percettive, funzioni psicomotorie, del pensiero, mentali, del linguaggio.

 

Procedura di accoglienza: l’ingresso è autorizzato dall’Unità Multidisciplinare disabili adulti .

La presa in carico iniziale viene fatta dalla presidente (pedagogista), dall’assistente sociale e dal direttore sanitario della struttura, figure professionali che, insieme alla psicologa e alla psichiatra, costituiscono il nucleo della nostra Equipe Multidisciplinare. Per valutare la persona con disabilità l’Equipe utilizza come strumento l’ICF, e stila insieme agli operatori il Progetto socio-riabilitativo-educativo personalizzato, che verrà sottoposto a verifica ogni 6 mesi.

 

Strumenti: didattica personalizzata, fisioterapia, psico-motrcità, musicoterapia, ippoterapia, attività teatrale, sistematico lavoro sulle autonomie personali e sociali, terapia occupazionale, attività espressive di vario genere.

 

Il Centro socio-educativo-riabilitativo diurno offre una vasta gamma di interventi che interessano i vari aspetti della personalità:

– accoglienza con programma strutturato sull’intera settimana

– attività di assistenza di base personalizzata

– attività di carattere alberghiero

– attività educative-relazionali

– attività riabilitative che riguardano le sfere: motoria, psicomotoria, psichica, cognitiva, sociale, occupazionale, emozionale e comunicativa

– attività di svago e del tempo libero: uscite, gite, visite a città e attività sportive,vacanze anche per favorire distacchi episodici dalla famiglia.

– Terapia occupazionale: la Terapia occupazionale è uno degli interventi assistenziali e riabilitativi rivolta a quei soggetti che, a causa della gravità delle loro condizioni psico-fisiche, non sono in grado di svolgere alcuna attività lavorativa.

Il programma per la terapia occupazionale parte dal presupposto che tutte le persone con disabilità hanno diritto all’individualizzazione, al riconoscimento e alla valorizzazione delle proprie potenzialità. Non vi è un solo percorso, indifferenziato, ma vanno individuate per ogni soggetto le risorse che sono necessarie al suo sviluppo.

Per la realizzazione di tale programma devono essere coinvolti gli stessi disabili, gli operatori, e l’intera equipe. Le proposte operative relative alla terapia occupazionale sono collegiali, poiché sono il frutto di una osservazione attenta e approfondita delle reali possibilità del disabile, dei suoi limiti e delle sue risorse.

Gli strumenti possono essere infiniti, ma possono essere articolati nelle suddette sezioni:

-materiale per l’organizzazione delle sequenze spazio-temporali

-materiale per attività educative lineari e complesse

-materiale per attività manipolativa

-materiale per la costruzione di piccoli oggetti

-materiale per le attività occupazionali pre-lavorative, ausili a basso contenuto tecnologico.

 

L’offerta delle attività a fini riabilitativi, può essere sintetizzata in:

 

  • Esercizi per le autonomie sociali e personali: hanno come obbiettivo il raggiungimento della massima autonomia possibile negli ambiti dell’igiene personale, dell’abbigliamento, dell’alimentazione, ma anche nel raggiungimento di alcune competenze sociali: uso del denaro, del telefono e dei mezzi pubblici, orientamento spaziale e temporale, riconoscimento di uffici ed esercizi, comportamenti socialmente adeguati.

Rientrano a pieno titolo di questa area dei progetti di inclusione sociale strutturata e non episodica, che la comunità porta avanti da tempo. Tali progetti sono denominati Incontriamoci e Diventiamo amici. Sono strumenti di socializzazione che nel tempo hanno dato dei risultati sulla sensibilizzazione e l’inclusione delle persone con disabilità nell’ambito territoriale.

E’ stato attivato un percorso propedeutico all’inserimento lavorativo che ha l’obbiettivo di creare un profilo lavorativo delle persone con disabilità grave. Il progetto iniziale è denominato “Lavoriamo insieme”, oggi strutturato e stabilizzato nel Laboratorio Socio-Occupazionale.

 

  • Esercizi di riabilitazione cognitiva e di didattica speciale: il lavoro è rivolto al potenziamento delle competenze cognitive (categorizzazione, comparazione, classificazione, seriazione, riconoscimento di immagini, letto-scrittura quando possibile, risoluzione di problemi,..) alla promozione delle capacità di comunicazione e comprensione, utilizzando lo strumento della comunicazione aumentativa alternativa ( C.A.A.) alla riduzione delle diverse forme di dipendenza.

 

  • Esercizi di attività motoria e di Psicomotricità: sono esercizi destinati al miglioramento ed al mantenimento delle capacità di movimento e coordinazione secondo il modello di riabilitazione neuro-motoria, ma anche della psicomotricità, della danza-terapia, dell’ippoterapia ed il rilassamento attraverso la musica e il movimento.