Casa del Nibbio – Dopo di Noi 

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Nel 2001 la Regione Umbria, grazie all’assessore Gaia Grossi, pubblica un bando per la programmazione ed i progetti rivolti a persone con disabilità grave che sono nella impossibilità di essere assistite dalle proprie famiglie, la Comunità Capodarco di Perugia partecipa al bando chiedendo di poter realizzare in una struttura concessa in comodato d’uso dall’opera Pia Marzolini, oggi Fondazione, ubicata a Prepo alta.

Tale struttura vuole rispondere a quelle famiglie che vivono con preoccupazione il futuro dei loro figli portatori di handicap gravi. Tali difficoltà non debbono essere più considerate difficoltà private, ma problemi di tulla la collettività, al fine di non costringere le persone con disabilità mentale ad una vita ai margini insieme alle loro famiglie. Queste infatti finiscono col perdere il proprio ruolo sociale, il giusto tempo libero, la privacy di coppia e la loro legittima libertà.

I loro figli, sono figli di tutti, quindi anche i nostri. Questa l’idea alla base del concetto di genitorialità collettiva, dove tutti si è padri e madri di tutti, soprattutto delle persone più deboli.

La Casa che abbiamo voluto realizzare prevede pure di accogliere coloro che necessitano di una esperienza di distacco della propria famiglia di origine, compresa l’emergenza legata a problematiche urgenti e imprevedibili. 

Abbiamo scelto come Casa una struttura di piccola capacità ricettiva proprio per non perdere le caratteristiche di familiarità. Abbiamo operato in stretta collaborazione con i familiari, genitori e fratelli, e con la rete territoriale per elaborare un progetto di vita personale usato per contenere il disagio e per promuovere massimi spazi possibili autonomia. Il nostro intento è accogliere le persone con le loro storie, i loro sogni e le loro risorse, considerarle nella loro interezza a prescindere dal disagio e dalla loro condizione di salute. 

Nell’anno 2002 si inizia a lavorare alla realizzazione della Famiglia Comunità per il DOPO di NOI con la vincita del bando.

Grazie alla generosità di tante ditte, delle parrocchie, di singoli cittadini, ma soprattutto grazie alla Regione dell’Umbria e il Comune di Perugia, abbiamo risolto problemi economici e burocratici ed è nata la casa del Nibbio prima realizzazione del comprensorio di Perugia di un dopo di noi.

Casa del Nibbio non solo perché situata in via del Nibbio, ma anche perché il Nibbio è piccolo uccello rapace, una immagine lontana da quelle sdolcinate a cui troppo spesso sono associate le persone con disabilità, e che non corrispondono alla loro realtà di vita.

La Casa del Nibbio viene inaugurata nel 2006, alla inaugurazione erano presenti tutto coloro che avevano dato un qualche contributo alla sua realizzazione: il Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti il Sindaco del Comune di Perugia Renato Locchi, l’ex Assessore ai Servizi Sociali della Regione Gaia Grossi, l’Assessore ai Servizi Sociali Damiano Stufara, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Perugia Wladimiro Boccali, il presidente della Comunità Capodarco di Fermo Don Vinicio Albanesi, il fondatore della stessa comunità don Franco Monterubbianesi, il parroco di Prepo Don Giuseppe Gioia, i componenti del consiglio dell’Opera Pia Marzolini che ci hanno concesso l’immobile,  i rappresentanti della ASL, i rappresentanti del Comune, amici, familiar,i ditte impegnate nella realizzazione. A rallegrare l’evento, la più antica pasticceria di Perugia con generosità ha offerto un rinfresco alle 300 persone presenti.

L’evento ha avuto risonanza sulla stampa locale grazie alla Rai regionale e ai numerosi giornalisti presenti. 

La Casa del Nibbio -il primo DOPO di NOI nella Regione Umbria- è stata inaugurata nel quarantesimo anniversario della comunità di Capodarco, un meraviglioso auspicio per noi tutti! 

il 16 aprile 2007 nel periodo dell’Assessorato ai Servizi Sociali di Tiziana Capaldini, la Casa del Nibbio viene ufficialmente aperta.

Le prime persone a vivere nella Casa sono sei: una stava vivendo una situazione d’emergenza, quattro frequentavano i nostri centri diurni e l’altra proveniva da un centro diurno della città.

La prima fase è stata caratterizzata dalla accoglienza e dalla volontà di consentire a ciascuno di adattarsi nel migliore dei modi con la gradualità necessaria alla nuova situazione di vita. Ciascuno ha potuto scegliere una stanza secondo le proprie preferenze, ma soprattutto ha potuto mantenere il proprio stile e il proprio ritmo di vita. 

Lentamente, poi sono stati programmati i momenti che hanno favorito la discussione sulle regole della casa e anche sugli obiettivi da raggiungere insieme, tenendo conto dei desideri delle aspirazioni e degli hobby di ciascuno. 

Il ruolo delle famiglie nella nostra Comunità continua ad essere fondamentale tutti i risultati raggiunti sono stati favoriti dalla consuetudine a promuovere in maniera sistematica incontri mensili con i genitori, incontri che la comunità organizzata per attivare nei genitori nuovo protagonismo e i nuovi modelli di DOPO di NOI.

 

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La progettualità è parte integrante del percorso qualitativo della nostra comunità. Facciamo progetti con la Regione dell’Umbria,con il Comune di Perugia,con la Fondazione cassa di Risparmio di Perugia e con il mondo del terzo settore in genere, cooperative e associazione di promozione sociale,con i quali sviluppiamo rapporti anche di parteneriato. La progettualità oltre che arricchire la qualità della vita della nostra comunità, sostiene la nostra mission e favorisce la nostra vision.

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